La sinistra italiana stà correndo il rischio di sparire definitivamente. Al posto di rimboccarsi le maniche e ricominciare a stare tra la gente e capire quanto è successo, si rintana tra le mura delle sezioni e continua a parlasi da sola... e questo la dice lunga su quanto stà accadendo a livello nazionale. Più che i simboli (che sono cari anche a me) bisognerebbe parlare di contenuti. E di una nuova classe dirigente che sappia interpretare al meglio la nostra complessa società.
Credo che un errore della sinistra italiana vada ricercato nel fatto che abbiamo aspettato troppo e siamo arrivati alle elezioni con un cartello elettorale e come tale visto dagli elettori come una cosa inutile.
Non siamo stati nemmeno in grado di avere un vero rinnovamento dei candidati e tutti, sottolineo tutti, abbiamo utilizzato il manuale Cencelli e ci siamo spartiti i posti nelle liste.
Non credo che ci sia bisogno di ritornare nelle sezioni, bisognerebbe andare tra la gente e con loro rilanciare un senso di società nuovo che sappia interpretare veramente i bisogni delle persone.
In ogni caso si stà perdendo ulteriore tempo. A ottobre ci saranno le regionali, facciamoci trovare ancora una volta impreparati! Perchè temo, che falce e martello o no, subiremo ancora una disfatta!
Se vogliamo ricostruire e dare un senso a una Sinistra in Italia e penso anche io che lo si debba fare, dobbiamo farlo in fretta e non frazionati, dicendo dei no sulle questioni sociali ed etiche, ma anche dare risposte serie a chi pensiamo di rappresentare.
Dal risultato elettorale dobbiamo ripartire e subito. Se vogliamo costruire una Sinistra in Italia (e, nonostante l'esito elettorale, io credo fortemente che si debba fare) dobbiamo farlo in
fretta e non frazionati, dicendo dei no, ma anche a gran voce quali sono le nostre proposte alternative (invece noi abbiamo in alcuni casi detto solo NO e in altri siamo stati troppo timidi nell'elencare i nostri progetti).
Sono questi i momenti in cui bisogna RESISTERE perciò non "ripartiamo da rifondazione", ma dal progetto (anche se nato male) di UNA sinistra italiana UNITA.